RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - Quasi ucciso dagli agenti italiani chiede i danni al ministero

Genova, 3 giugno 2010

Quasi ucciso dagli agenti italiani chiede i danni al ministero
mark covell fu massacrato prima del blitz nella scuola genovese

La figura del regista noglobal Manolo Luppichini è legata in particolare a uno dei fatti più scandalosi, e ancora irrisolti, del G8 di Genova e dell'irruzione alla scuola Diaz nella notte del 21 luglio 2001. 
Si tratta del tentato omicidio di Mark Covell, il giornalista inglese che fu pestato a sangue dagli agenti nel cortile della scuola teatro del blitz. Furono le riprese di Luppichini a mostrare l'aggressione in tre atti che ridusse in fin di vita l'inglese. Questa storia, al contrario di quanto avvenne nella scuola e dopo, negli uffici della questura, è tutt'altro che chiarita, nonostante le immagini. L'inchiesta per il tentato omicidio, condotta dai pm Enrico Zucca e Francesco Albini Cardona, non è arrivata all'individuazione dei responsabili. Nei prossimi giorni il fascicolo sarà archiviato contro ignoti. Ma la questione è tutt'altro che conclusa. Mark Covell, affiancato dall'avvocato Massimo Pastore del foro di Torinmo e dal collega genovese Guido Botto, ha deciso di fare causa al ministero dell'Interno per avere il risarcimento dei danni permanenti subiti per via di quella brutale aggressione. Sono ancora da definire le richieste con cui partirà la citazione, ma la cifra si aggira attorno ai 300 mila euro, frutto della quantificazione dei danni morali, fisici e psichici permanenti subiti dal giornalista inglese. La sua storia è stata ricostruita dai pm senza riuscire a sfondare «il muro di omertà» che negli anni ha protetto i responsabili del tentato omicidio. Covell fu aggredito da agenti a pochi passi dagli stessi vertici della polizia recentemente condannati dalla Corte di appello di Genova per i fatti seguenti, cioè per i falsi legati agli arresti e alle prove costruite a tavolino a sostegno del blitz alla Diaz. Fu salvato da un poliziotto «buono» mai identificato proprio come i colleghiâ??«cattivi». «Ho letto le dichiarazioni di Vincenzo Canterini che si dipinge come una vittima della Diaz - dice il giornalista - Ma le uniche vittime sono le persone che furono massacrate dai suoi uomini e sotto i suoi occhi».

G. Cet.